L’iGaming deve affrontare diverse sfide, ma, soprattutto, deve guardare a nuovi mercati, soprattutto quelli in via di sviluppo. In questo contesto uno dei mercati che attira maggiormente l’attenzione degli analisti di settore è quello brasiliano.
Il «Gigante addormentato», come molti lo hanno definito, si avvicina alla regolamentazione sia delle scommesse sportive che nell’iGaming, dopo un lungo percorso.
La nuova legislazione brasiliana
Recentemente, la Camera dei deputati del Brasile ha approvato in via definitiva la regolamentazione del gioco d’azzardo, incluso l’iGaming e i casinò, a partire dal 2024. Il disegno di legge alla fine è stato approvato con 292 voti favorevoli contro 114 contrari. Il portavoce del disegno di legge alla Camera, il deputato Adolfo Viana ha incluso anche i casinò online nel testo perché, come ha dichiarato: «Vogliamo una legge che stabilisca in modo definitivo che questi siti di gioco d’azzardo saranno controllati e tassati dallo Stato. Se non approviamo la legge, le scommesse continueranno ad avvenire senza supervisione».
I punti principali del disegno di legge sono dunque: imposta sul reddito delle società al 12 % dei ricavi lordi del gioco (Ibg); giocatori tassati al 15% sui premi superiori a 2.112 real brasiliani (Brl), pari a circa 395 euro; canone di licenza di 30 milioni di Brl (pari a circa 6 milioni di euro) per un periodo massimo di cinque anni, con autorizzazione valida per un massimo di tre marchi.
Inoltre, per prevenire il gioco illegale, i bookmakers saranno tenuti ad adottare procedure per identificare gli scommettitori, come il riconoscimento facciale. Infine, la pubblicità sarà tenuta a includere avvertimenti per scoraggiare il gioco d’azzardo e avvertire sui rischi che può comportare.
Questa riforma, secondo il portale di notizie Uol, dovrebbe permettere al Governo federale di raccogliere 12 miliardi di Brl (più di 2,2 miliardi di euro) fino al 2024.
Per quel che concerne le scommesse sportive, invece, la legge prevede l’obbligo per gli operatori di far parte di un organismo di monitoraggio internazionale. Tale norma garantirà che vengano messi in atto meccanismi adeguati a proteggere gli operatori, i loro clienti e gli sport da potenziali frodi e manipolazioni.
Secondo Gianluca Scassa, responsabile dello sviluppo aziendale e revisore ISMS presso iTech Labs «C’è molta attenzione dell’industria sul Brasile in questo momento e prevediamo che la giurisdizione vedrà una grande espansione nei prossimi mesi e anni».
Gli altri mercati da conquistare
Scassa ha parlato anche degli altri possibili mercati che potrebbero essere terra di conquista per l’iGaming. In particolare, tutta la zona delle Americhe e dell’Asia rischia di essere particolarmente ricca da questo punto di vista, ma non va sottovalutato neanche una crescita di mercati europei consolidati come Regno Unito, Italia, Malta, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi.
Secondo il dirigente, l‘industria dell’iGaming si sta espandendo rapidamente e, per questo, non bisogna escludere nessun tipo di mercato.
Tra i meriti di questa ritrovata vitalità vi è la perdita dell’accezione negativa dell’iGaming, legata al GAP e all’illegalità. Questo è merito in particolar modo delle iniziative diffuse per la protezione dei giocatori e il gioco responsabile.
Il ruolo della pre-conformità
Per conquistare nuovi mercati e continuare a sviluppare prodotti in grado di attirare l’interesse del pubblico, l‘industria dell’iGaming sta ottimizzando i processi chiave di produzione come la pre-conformità. Quest’ultima gioca un ruolo essenziale in questo contesto.
Secondo Scassa, può, infatti, trattarsi di uno strumento di alto valore per produttori e fornitori, consentendo una revisione del prodotto nella fase di sviluppo e di apportare «cambiamenti fondamentali in una fase precoce. Inoltre, può offrire una preziosa linea guida per le aziende, consentendo loro di avere un design allineato con i punti critici di una specifica giurisdizione».
Inoltre, la pre-conformità risulta essenziale soprattutto «quando diventa difficile rispettare una stretta programmazione di consegna del gioco».
Scassa fa anche un’altra riflessione sulla pre-conformità: «Poiché lo scopo del testing coinvolge di solito mercati multipli e modelli matematici multipli, identificare problemi di software all’inizio del processo di creazione eviterà che le scadenze siano influenzate negativamente una volta che sarà iniziato il testing di conformità».
Anche Shaun McCallaghan, CEO di eCOGRA vede positivamente lo sviluppo della pre-conformità poiché «può aiutare gli operatori a allocare in modo più efficiente le loro risorse». In questo caso la pre-conformità sarebbe un «vantaggio strategico» che offre un «tempo più rapido per il lancio sul mercato».
Si va dunque verso un cambiamento della catena di produzione, senza però venire meno alla sicurezza che è condizione essenziale per presentare giochi all’altezza dei gusti del pubblico.