Uno studio condotto dalla società PwC commissionato dall’Anj, ente regolatore francese, getta parecchie ombre sul gioco d’azzardo nel paese transalpino. Secondo la ricerca, il prodotto lordo di gioco (Grp), generato dall’offerta illegale, sarebbe compreso tra 748 milioni e 1,5 miliardi di euro, ovvero tra il 5% e l’11% del mercato complessivo del gioco. Si tratta di un dato che genera allarme, ma che non arriva inatteso.
A confermarlo è Laurent Lassiaz, vicepresidente dell’associazione Casinos de France e Ceo di Joa Group, che ha così commentato lo studio: «Tutti gli operatori di casinò stanno allertando il governo contro questi operatori illegali che offrono i loro giochi senza alcuna politica di gioco responsabile, senza alcun sistema antiriciclaggio e senza alcuna tassazione!». Ciò che gli operatori di gioco terrestre chiedono è «l’apertura del mercato dei casinò online sotto forma di estensione delle licenze dei casinò fisici (come in Belgio o Svizzera)».
Sulla stressa lunghezza d’onda si è espresso Maarten Haijer, segretario generale dell’EGBA – European Gaming and Betting Association: «La portata del mercato nero online francese è allarmante. Data la popolarità di casinò online e la necessità di proteggere i consumatori dai rischi del mercato nero, è imperativo che le autorità francesi rivalutino urgentemente il loro attuale divieto sui giochi da casinò online».
Il gioco illegale in Francia
Lo studio condotto da Pwc nel periodo tra gennaio e marzo 2024, ha messo in evidenza anche altre criticità legate al gioco online illegale. Si ritiene infatti che il 50% del traffico Internet nell’offerta di gioco con vincita online illegale sia generato da casinò online (come roulette, giochi di dadi, craps, blackjack e baccarat) e dalle slot machine. Sono stati anche individuati 510 siti web illegali che generano traffico sul suolo francese. Solo 21 di essi forniscono il 60 percento del traffico di gioco illegale. Inoltre, il 50% dei 510 siti illegali appartengono a società registrate a Curaçao, mentre il 79% del GRP generato dal mercato dell’offerta illegale di giochi online proviene da players impegnati in attività rischiose.
Lo studio ha anche permesso di effettuare un’analisi del profilo dei giocatori che scelgono di giocare illegalmente. Si tratta di circa 3 milioni di individui, il 54% dei quali preferisce giocare su giochi da casinò online diversi dalle slot machine.
La cosa preoccupante è che un consumatore su due afferma di non essere consapevole della natura illegale dell’offerta e di aver scoperto l’esistenza dei suddetti attraverso ricerche online sui motori di ricerca (19%), pubblicità online (18%) e social network (18%). Inoltre, il 35% dei consumatori di offerte illegali utilizzerebbe una vpn per giocarci.
Per quel che riguarda le motivazioni che spingono a utilizzare tali siti vi sono l’assenza di limiti di scommessa o di verifica dell’identità, l’aspettativa di maggiori vincite nonché una maggiore ricchezza di giochi offerti.
Lo studio evidenzia dunque una mancata consapevolezza dei rischi che si corrono giocando su siti non regolamentati.
La posizione della Francia
L’Anj ha commissionato lo studio per attuare un piano di lotta più efficace al gioco illegale. Dal marzo 2022, infatti, l’organismo ha avuto il potere di bloccare e e rimuovere amministrativamente i siti illegali e lo ha utilizzato per emanare 300 atti di blocco amministrativo e bloccare 1.230 url, tuttavia queste azioni non possono bastare. Per questo gli operatori chiedono da tempo un intervento del governo che permetta di regolarizzare il gioco online.
A questo riguardo, Philippe Latombe, esponente dell’Assemblea nazionale e membro di MoDem, ha presentato un progetto di legge con lo scopo di autorizzare gli operatori di casinò a offrire giochi di casinò online.
Secondo Latombe la regolamentazione è necessaria anzitutto per un motivo economico, ovvero quello di non far perdere soldi allo Stato. I francesi, infatti, giocano su siti gestiti dall’estero e fuori dal controllo del governo e questo finisce per creare una perdita alle casse francesi.
La proposta di legge di Latombe mira a «stabilire un quadro giuridico che mette in sicurezza i giocatori, il gioco e garantisce il controllo dello Stato sulle risorse a cui può attingere». Secondo Latombe «Lo Stato deve infatti mantenere il controllo su una pratica di cui è tenuto a osservare l’efficacia». Il suo progetto prevede una moratoria di cinque anni durante la quale tutti gli operatori di casinò già in possesso di una licenza di casinò online potranno operare sul mercato. Inoltre, gli enti locali in cui hanno sede i gestori dei casinò interessati potranno beneficiare di ulteriori entrate fiscali.
Per quel che riguarda la protezione dei giocatori, Latombe afferma che bisognerà permettere «l’applicazione delle regole del gioco fisico al gioco virtuale» cosa che permetterà «di controllare, fissare limiti di tempo, importi… o mettere in atto divieti di gioco. Si potrà essere banditi dai casinò online come da quelli fisici».
Attualmente, gli emendamenti proposti da Latombe sono stati giudicati inammissibili. Ciò significa che la questione rimane irrisolta. Se sarà ribadita l’inammissibilità degli emendamenti sarà necessario presentarne altri o un altro progetto di legge. Ciò significa che i tempi sono destinati inevitabilmente ad allungarsi, a discapito di una situazione sempre più critica.